di Giuseppe Tumminia
L’informazione sanitaria nel secolo della comunicazione rimane ancora una comunicazione vecchia nel campo del disagio psichico; il farmaco è ancora il soggetto unico di tale comunicazione. Parte della medicina, come ad esempio la maggiore parte dei medici di famiglia, sembrano ignorare l’evoluzione delle competenze e fatica ad attribuire un ruolo a specializzazioni non esclusivamente mediche come la psicologia e la psicoterapia. Nella patologia depressiva tale meccanismo si esemplifica. Le descrizioni mediche hanno come comune denominatore quello di perseverare nella vetusta dicotomia psiche / corpo, tralasciando il trattamento psicoterapico per perseguire quello farmacologico. Un libretto, redatto dall’Associazione Psichiatrica Italiana, propone un’esauriente spiegazione di tutte le caratteristiche della depressione, il male oscuro, dai sintomi alle cause, chiarendo definitivamente che, con buona pace di chi perde ancora tempo con chiacchiere, sogni, lapsus e transfert, per guarire dalla depressione non c’è altra strada che l’uso di farmaci. Il farmaco è l’oggetto materiale che agisce sul cervello; il potere della parola su una patologia organica come la depressione è ancora un mezzo ritenuto scarsamente produttivo ai fini della guarigione. Depressione. La soluzione: farmaci, psicoterapia, via alternativa. Una banalizzazione delle teorie presenti nel campo della guarigione della depressione potrebbe ridurle: -ad una pillola “salvavita” o via farmacologica, -all’ascolto, alla ”parola-pillola” o via psicoterapica. La realtà che viviamo è sicuramente più complessa e la complessità ha bisogno di intrecci curativi, di farmaci e parole, medicina ed ascolto; il tutto deve essere proporzionato alla gravità sintomatologica. Come scritto in una recente ricerca canadese , la psicoterapia interviene sul metabolismo cerebrale con percorsi diversi rispetto al farmaco. Il terapeuta stimola l’innalzamento del metabolismo in due aree del cervello chiamate ippocampo e cingolo dorsale con la diminuzione dell’attività della corteccia dorsale, mediana e ventrale. Il percorso potrebbe essere schematizzato come una freccia che va dal basso verso l’alto, riducendo i pensieri negativi (riduzione dell’attività della corteccia: la sede del pensiero). Il farmaco, invece, agisce sullo stato biochimico del cervello modificando maggiormente le aree legate alle emozioni. Strade diverse che s’intersecano per raggiungere il medesimo risultato. Le psicoterapie o terapie di sostegno specifiche per combattere la depressione possono potenziare il trattamento farmacologico. La psicoterapia combinata ad una somministrazione medica di antidepressivi, possibilmente di nuova generazione, aiuta ad eliminare le distorsioni cognitive che impediscono le azioni adattive e incoraggia il paziente a riprendere i suoi ruoli lavorativi e sociali. Qual è il ruolo della psicoterapia? La psicoterapia fornisce al soggetto depresso gli strumenti necessari per guardare i problemi da un’altra angolazione, un punto di osservazione nuovo. In questo modo il paziente può sperimentare soluzioni alternative ai suoi problemi anziché ruminare senza via d’uscita. La psicoterapia offre diversi orientamenti (ricostruzione dei fatti partendo dall’infanzia, training comportamentali e tecniche di percezione corporea, partecipazione familiare o terapia di gruppo) ma la cosa importante e necessaria è il rapporto che il terapeuta instaura con il soggetto depresso, al di là dell’orientamento prescelto. Il rapporto deve essere caratterizzato da fiducia e rispetto essenziali per costruire ogni relazione significativa e la comunicazione è protetta dal segreto professionale. La psicoterapia è generalmente ogni intervento effettuato sul paziente per aiutarlo a guarire, soprattutto mediante un uso della parola e della comunicazione in generale. La terapia può servire: ad eliminare convinzioni errate, psicoterapia cognitiva a modificare dei comportamenti, psicoterapia comportamentale a modificare dei rapporti all’interno del nucleo familiare, psicoterapia familiare a far riaffiorare eventi o esperienze dimenticate alla base del disturbo attuale, psicoanalisi a sostenere e guidare il paziente, psicoterapia di appoggio. Le diverse tipologie si basano su una diversa interpretazione del disturbo mentale o comportamentale ma la regola comune è la cadenza periodica e determinata degli incontri con il paziente. La terapia può avere una durata variabile (mesi o anni) e sicuramente il costo rappresenta un impegno serio a risolvere il problema. La psicoterapia è efficace nella cura della depressione soprattutto quando vi è alla base un conflitto personale o relazionale (famiglia, scuola, ambiente di lavoro), reazioni eccessive a situazioni stressanti o difficoltà ad accettare se stessi e l’ambiente in cui si vive. Sei azioni facili ma efficaci per cominciare a stare meglio: 1- Non giudicare, la prima regola per scongiurare la depressione 2- Riscoprire la vita, “che cosa ho imparato di nuovo oggi?” 3- Smettere di pensare al passato o al futuro, pensare “qui ed ora” 4- Eliminare i comportamenti abitudinari, ripetitivi ed automatici. Riscoprire il piacere di mangiare, camminare, concentrandosi sull’azione che si sta compiendo. 5-Ritagliarsi un momento per sé stessi nel corso della giornata, un bagno caldo, una buona lettura. 6-Sdrammatizzare, ridere, non prendersi troppo sul serio.